Se la celere dentro le Università diventa normalità

Fri, 17/03/2017 - 19:29
di
Coordinamento dei collettivi della Sapienza

Condividiamo le sconcertanti immagini della polizia in assetto antisommossa all'interno del museo dell'arte classica della facoltà di Lettere nella giornata di martedì per esprimere la nostra indignazione di fronte a quanto accaduto. La facilitá con la quale ormai si permette alla celere di entrare nelle universitá in risposta alle proteste studentesche è simbolo di un'involuzione e di una chiusura degli spazi di democrazia negli atenei ormai costanti, frutto dei processi di aziendalizzazione volti a ridisegnare i connotati dei nostri luoghi di studio.
L'entrata dei blindati in cittá universitaria e dei reparti fin nella gipsoteca arriva al termine di una mattinata in cui a studenti e studentesse non è stato permesso di entrare a prendere parola da cordoni di polizia e digos e in cui la stessa gipsoteca era stata giá chiusa per permettere la conferenza della fondazione TreElle che ha ospitato la ministra Fedeli e che avrebbe dovuto ospitare, tra i vari e vergognosi nomi "illustri", Mariastella Gelmini, poi non presentatasi. Privando gli studenti della facoltà di uno dei pochi e importanti luoghi di studio a disposizione e provocando notevoli disagi, tra cui l'annullamento improvviso e non annunciato delle lezioni lì previste. Paradosso nel paradosso dell'universitá-azienda, in cui gli studenti sono numeri o merce da svendere al mercato del lavoro precario e gli amministratori manager che pensano di non dover rispondere a nessuno.
A tutto questo c'è alternativa. E la dobbiamo costruire noi, dal basso.