E' tempo della produzione, Netzanet si mette a lavoro!

Mon, 04/08/2014 - 12:00
di
Associazione solidaria

Mancano soli pochi giorni per sostenere il progetto Netzanet. Ci stiamo avvicinando al momento della trasformazione del pomodoro in salsa. Sono i giorni più importanti per l'acquisto e il recupero delle attrezzature: dai calderoni alle macchine per la passata, ai fornelloni e ai barattoli, che vorremmo interamente riciclare evitandone l'acquisto. Stiamo ultimando l'etichetta 'Sfrutta zero' e abbiamo concluso gli accordi per l'acquisto dei pomodori: una parte la ritireremo da Abdul, un migrante che vive tra Venosa e Boreano e coltiva un appezzamento di terra nelle campagne tra la Basilicata e la Puglia. Il resto lo acquisteremo da un giovane precario appena laureatosi, che da qualche tempo ha deciso di riprendere a coltivare nella periferia di Bari la terra dei propri parenti a rischio cementificazione.

In questi tre mesi grazie alla campagna Netzanet, durante le presentazioni del progetto, abbiamo avuto la possibilità di partecipare a diverse iniziative ed intrecciare esperienze comuni, fondate sul mutualismo, la riappropriazione di spazi e terre abbandonate, l'autogestione conflittuale. Pratiche che nel concreto contribuiscono a costruire le fondamenta di un'economia solidale, cooperativa e rispettosa dell'ambiente; pratiche che tra campagna e tessuto urbano, non solo lottano contro la Grande distribuzione organizzata (GDO), ma nello stesso tempo la mettono in discussione: dall'incontro nazionale di Genuino clandestino del maggio scorso a Roma alle varie tappe in tour per la Puglia: da Foggia a Nardò (Le), da Bari a Molfetta abbiamo incontrato comitati e reti di migranti ed attivisti che ogni giorno si autorganizzano per combattere lo sfruttamento del lavoro bracciantile, che cercano di creare quelle che un tempo si chiamavano le Leghe o le Società di mutuo soccorso, finalizzate a rivendicare ed ottenere un contratto regolare e un'abitazione dignitosa, il ripristino del trasporto pubblico e degli uffici di collocamento.
Ringraziamo tutti e tutte coloro che ci hanno sostenuto e che magari in questi ultimi giorni continueranno a farlo. Appena pronti i barattoli e le bottiglie 'Sfrutta zero' forniremo tutti i dettagli per la distribuzione. E non vogliamo fermarci qui, siamo pronti per cene e serate, pranzi e giornate a base di salsa di pomodoro e non solo...stay tuned!

Salsa Netzanet, autoproduzioni a sfruttamento zero

Cos'è Netzanet?
Netzanet in tigrino significa libertà. La libertà per i migranti di poter circolare senza dover essere soggetti a continue espulsioni e respingimenti; libertà di essere padron* del proprio corpo e della propria forza lavoro senza dover subire i continui ricatti di padroni, caporali e multinazionali. La libertà nel rivendicare una accoglienza, e perché no, un mondo diverso!
Netzanet è un progetto che vuole legare la riappropriazione e il riuso immobiliare a scopo abitativo (come ad esempio i percorsi di occupazione e autogestione di alcuni rifugiati politici a Bari: l'ex liceo Socrate e l'ex casa del rifugiato) all’esperienza di avviamento di un'attività lavorativa per alcuni migranti, giovani disoccupat* e precar*, attraverso le autoproduzioni di prodotti locali e di conserve. L'obiettivo del progetto è anche quello di inserirsi in un circuito di produzione e distribuzione 'fuori mercato' e a 'sfruttamento zero’. Attraverso l'avvio delle autoproduzioni si vuole sperimentare anche un nuovo modo di vivere le relazioni umane fuori dalle logiche della concorrenza e della produttività, attraverso la socializzazione e la condivisione di pratiche positive e innovative.

La filiera fuori mercato
Tra le varie produzioni in conserva originarie della terra pugliese abbiamo pensato di iniziare con la salsa di pomodoro.
Perché proprio la trasformazione dell'oro rosso? Perché la Puglia negli ultimi anni è diventata tristemente famosa per il diffondersi del caporalato e per lo sfruttamento dei braccianti, il più delle volte lavoratori/trici migranti. Proprio per questo motivo abbiamo pensato di iniziare nel nostro piccolo a rovesciare questa immagine. Pensiamo ad una filiera produttiva 'altra', fuori dalle logiche di sopraffazione.

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